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la boomer e la fanciulla


di xbisex
07.06.2024    |    14.702    |    15 9.6
"Mi piace!” esclamò inaspettatamente..."
Quando può suonare il campanello di casa? Nei momenti meno opportuni ..o invece no?

‘Quel cretino di Marco, mio figlio, mai si ricordi di prendere su le chiavi di casa!’ mi strinsi la camicia di mio marito sulle mie nudità, abbandonai il pennello per le sopracciglia sul bordo del lavandino, mi diedi uno rapido sguardo allo specchio per poi precipitarmi ad aprire la porta. Ero quasi tranquilla che fosse Marco e quindi spalancai l’uscio con una mano e l’altra che tratteneva la camicia per cercare di nascondere il mio triangolo di pelo.

Ultimamente continuavo a sorprenderlo mentre mi osservava in certi momenti che ero poco vestita. Ciò era piuttosto imbarazzante ma dovevo ammettere che un po' mi faceva piacere. Ero soddisfatta di essere ancora una mamma abbastanza piacente anche per i giovanotti.

Mi piegai tentando di espormi il meno possibile sulla porta aperta, ma non c’era Marco, ma bensì la sua ragazza, che ignara ancora della mia presenza era intenta nel tirare un filo alla sua mini gonna facendo in modo di mettere in mostra le sue mutandine bianche.

“Oh!” “Ops!” furono le nostre esclamazioni in contemporanea quando infine ci squadrammo sorprese.

“Scusa pensavo fosse Marco! ..c’era un filo che mi dava noia da un po'” disse Anna colorandosi il volto di un rossore imbarazzato mentre si lisciò la sua gonna corta, quasi una minuscola fascia di tessuto inguinale.
“Be, anch’io pensavo fosse Marco che si scorda sempre le chiavi di casa. Vieni dentro che fra un po' arriverà” a fatica chiusi l’ultimo bottone della camicia ma anche così il mio triangolo di pelo era coperto a mala pena. Ma pensavo che tra donne non era necessaria una tale discrezione. E in effetti notai Anna che guardava piuttosto curiosa solo il mio viso.

“Ti stavi truccando? Vedo una sopracciglia più nera dell’altra” disse sorridendo “Vuoi che ti dia una mano? Da sola è più difficile farle uguali”
“Ti ringrazio, ormai non mi si vedono più ..sono peggio dei capelli bianchi! ..l’attrezzatura è qui nel bagno piccolo” mi girai dimenticando che la camicia non copriva del tutto neanche dietro, così il mio sedere era mezzo scoperto ..ma siamo fra donne mi ripetevo ..

“Poi Giulia mi saprai dire come riesci ad essere sempre così in forma!” mormorò Anna mentre mi seguiva dietro. Io fui deliziata e imbarazzata nello stesso tempo ..anche se in effetti nella sua frase mancava : ‘alla tua età’ ..ma gliene fui grata.
“Grazie tesoro, ma non ho una cura o una dieta speciale, forse per me è stata solo fortuna e una felice combinazione di cromosomi”

Entrammo nel piccolo bagno e lei si appoggiò al lavandino di schiena prendendo in mano il pennellino dello scurente.
“Ecco, stai vicino a me così puoi vedere allo specchio se combino qualche guaio”
Anna a sedici anni era alta quasi quanto me e non le fu difficile iniziare a truccarmi con particolare attenzione. Lei si dedicò ai miei pochi peli rimasti sopra gli occhi e io per tenermi più ferma appoggiai le mani sul bordo del lavandino. I nostri visi perciò erano vicini a pochi centimetri e iniziai a sentire una certa emozione piuttosto lampante.

Percepivo il suo respiro dalle sue labbra sottili semi aperte: un sentore di chewing gum appena masticato e poi magari attaccato in qualche suola di scarpa. Ma anche l’alito fresco della giovinezza, ancora non guastato del tutto da sigarette ed hamburger.
Mi chiedevo: lei sentiva il mio respiro più pesante? Quell’odore inconfondibile di cazzo e sperma derivati da un pompino veloce fatto al marito un’ora fa circa, prima che si fiondasse in ufficio. Mi ero dimenticata di lavarmi i denti ma per abitudine non disdegnavo di continuare ad assaporare fino in fondo quegli intensi sapori del sesso orale.

La particolare consistenza del sesso maschile che scivolava svelto tra le labbra, duro, morbido allo stesso tempo ..la bocca che si riempiva del seme …l’ingoio goloso e rapido. Magari c’era forse rimasto qualche spermatozoo tra i denti? Anna mi osservò incuriosita mentre mi veniva da sorridere a quei pensieri sconci.

Intanto mi chiedevo, quanti anni erano passati da quando io e una mia amica sperimentammo un po' del piacere saffico? Adesso ero praticamente nuda davanti ad una adolescente e la cosa cominciava a stuzzicarmi in modo evidente. La camicia era quasi completamente aperta e copriva a mala pena il mio seno, ma i capezzoli iniziarono a puntare evidenti sulla stoffa. Ma in più il mio triangolino di pelo era ancora decisamente esposto tra quei lembi semi aperti. Un sottile calore iniziò a salirmi dal ventre.

“Bisogna che stai un po' più ferma altrimenti combino un guaio” mi sgridò Anna, ma il tono di voce era quasi implorante ..sulla sua fronte comparve qualche goccia di sudore. Intuivo una sua stessa emozione non prevista da quella vicinanza dei nostri corpi.

Da brava mamma mi dissi che lei poteva essere mia figlia ..ma io non ero così ‘brava’ ! Piegai una gamba che si insinuò tra le sue che inaspettatamente si aprirono. Il mio ginocchio spostò in alto la sua minuscola gonna e si posizionò sul suo pube.
Anna divenne scarlatta, mise via il pennello e appoggiò anche lei le mani sul lavabo. Chiuse gli occhi e con stupore mi lasciò fare senza impedimenti. Sostituii il ginocchio con una mia mano che strofinò quel suo monte di Venere ancora coperto dalle mutandine.

Mi guardai allo specchio e per qualche secondo sperimentai una specie di panico assoluto ‘cosa sto facendo?’ pensai in un attimo di sincero stupore. Ma poi le labbra di Anna premettero sulle mie, la sua lingua fu rapida a conquistare la mia bocca. Limonammo come delle disperate mentre le nostre mani esploravano i nostri corpi.
Fu facile per lei infilare la mano tra le mie gambe scivolando nella vagina già umida e calda. Come avrei potuto sospettare che la ragazza di mio figlio fosse anche così predisposta al lesbo.

Ebbi un momento di ragionevolezza, Fermai le mani di Anna e ci guardammo negli occhi.
“Cosa stiamo facendo Anna?” le dissi con voce tremante.
“Facciamo un po' di sesso senza complicazioni” mormorò con tono quasi impudente “L’ho già fatto con altre amiche, non temere ..”
“Marco lo sa?” le domandai curiosa.
“Noo! E’ un segreto ..lo sarà anche per noi, non sei d’accordo?” mi disse accarezzandomi il viso, premendo il suo seno contro il mio.

Tornammo a baciarci con più delicatezza e con questa nuova e felice condivisione di ruoli. Tirai su la sua maglietta scoprendo le sue piccole tette dal reggiseno, forse una seconda abbondante.
Le strofinai sul petto il mio seno, una decisa quarta, facendola sospirare eccitata.

“Mi piacciono le tue tette ..così sode e piene”
“Vedrai cresceranno anche le tue, e poi hai già dei capezzoli meravigliosi” e in quel frangente ci scambiammo baci e leccate ai rispettivi seni mentre le dita di Anna penetravano una dopo l’altra dentro la mia figa.

“Aspetta un momento” le dissi eccitata “Mi piacerebbe che mi scopassi con tutta la mano, te la senti?”

“Oddio! ..ma c’entra veramente tutta?” mi guardò stupita “Non l’ho mai fatto con l’altra”

“Basta un poco di pazienza e un po' di gel, vedrai. Però prima voglio leccarti la figa” dissi perentoria e feci scivolare fuori la sua mano mentre mi chinavo tra le sue gambe. Fui svelta a tirare su la sua ridicola mini e giù le sue mutandine già umide. Osservai per qualche momento quella sua passerina ancora chiusa e circondata da una ombreggiatura di pelo corto. Era talmente bella che stetti un momento ferma per ammirarla, quasi mi fece commuovere.

Le allargai le gambe e la fessura si apri lentamente, luccicante di umori e assolutamente invitante. Stavo per premere la mia bocca su quel suo bel fiore che un improvviso pensiero mi bloccò. Anna mi guardò curiosa.

“Che c’è?” mi chiese trepidante “Non ti piace la mia figa?”
“Anna, dimmi una cosa con sincerità. Tu e Marco avete già fatto sesso completo?”
“Ah, per quello?” rispose con serenità “Ma certo! Abbiamo scopato dal primo giorno che ci siamo conosciuti” rispose candidamente.

Ebbi un brivido sia di imbarazzo che di libidine. Avrei leccato una figa dove c’era già stato il cazzo di mio figlio! E immaginai che anche la bocca di Anna fosse stata già violata da quel pisello di famiglia!

“Solo il culo ancora non gliel’ho concesso” continuò “Ho sempre paura di sentire troppo male! Ed è poi così?” mi chiese con il classico candore giovanile.
“Tranquilla, anche quello è un muscolo che si adatta” le spiegai ancora un poco sconvolta dall’insolito connubio tra figlio e madre per questa giovane fanciulla. Ma io, ripeto, non ero una ‘brava’ mamma ..ero una gran troia che nessuno poteva immaginare al di là della intimità famigliare. Certo che Anna mai avrebbe pensato che avevo avuto un sacco di amanti prima e dopo il matrimonio ..che io e mio marito avessimo sperimentato lo ‘scambio di coppia’ e che per un insistente amante un po' in là con gli anni avessi preteso di essere pagata, come una vera puttana di strada.

“La cosa ti fa impressione?” chiese titubante pensando al mio imbarazzo nel condividere il suo corpo tra il figlio e la madre.
“No ..no ..anzi” per tutta risposta posai le labbra sulla sua vagina. Che sapore eccitante! Fu come una scossa elettrica, ora il mio viso era schiacciato tra le sue gambe. La lingua saettava dentro la sua figa scatenandole un piacere inaspettato. Bevvi i suoi umori ed anche qualche suo schizzo di urina. Un mio dito birichino inumidito dentro la sua vagina era corso al suo ano. La feci girare e le dissi di aprire i glutei.

“Ti prego non farmi male” implorò nello stesso momento che il mio dito scivolò dentro di lei. Ci fu solo un timido ‘ahi’ e poi un silenzio carico di aspettative. Poi la vidi contorcersi attorno al mio dito che scivolava dentro e fuori con lentezza.
“Aaah! Mi piace ..mi piace!” esclamò inaspettatamente. Fui svelta a infilare un altro dito senza nessuna altra protesta. Una mia mano era impegnata dietro e l’altra davanti. Insieme le procurarono un orgasmo inarrestabile e credo finora mai provato.

“Ora Anna vorrei che tu mi scopassi” le dissi stringendola a me in un abbraccio scivoloso, con i nostri corpi ormai tutti nudi e bagnati.
“Non ho gli attributi” mi disse sorridendo.
“Voglio la tua mano dentro di me come ti ho detto”
“Non vorrei farti male”
“Seguimi come ti dico, sdraiati nel piatto della doccia e dopo verrò sopra di te. Con una spalmata di gel vedrai che sarà facile”

Anna mi obbedì stendendosi sul fondo della doccia, tanto pensai, dopo avremmo dovuto proprio farla una bella doccia calda. Fui sopra di lei mentre mi spalmavo il gel necessario. La sua mano scivolò rapida dentro la mia vagina. Lei mi guardò come stupita constatando che era così semplice infilare la mano, tutta, compreso il pollice.

“Che figa! ..” non terminò la frase con ‘larga’ ma la vedevo come fosse affascinata nel vedere il suo polso come interrotto tra le mie gambe.
“Che sballo! ..non ti faccio male vero?” mormorò eccitata scivolando leggera dentro e fuori dalla mia figa. Sentire la vagina piena era eccitante al massimo e mi faceva piacere vederla come entusiasta di quel gioco nuovo per lei.

“Che ti dicevo?” dissi interrompendo il suo via vai. Le presi la mano e la puntai tra le mie chiappe. “E’ questo che intendevo tesoro. Ti concedo il mio culo”

Lei mi guardò incerta, ma tenne la mano a punta mentre io cercavo di rilassarmi al meglio. Inginocchiata sopra di lei la sentii spingere lentamente, brava ragazza pensai, accettava le nuove situazioni con la sua giovane determinazione.
Così scivolarono le quattro dita e in ultimo anche il pollice, fino a qualche centimetro di polso.
Dirmi che sono una rotta nel culo non è corretto, e non per sentirmi offesa ..ma solo per la costatazione che non ho nulla di ‘rotto’ ..ma solo di elastico!

Godevo di quella sua mano dentro l’ano e in breve raggiunsi l’orgasmo. E come spesso succedeva la mia vescica produsse qualche schizzo che deliziò anche la giovane troietta.

Fu in quel momento che sentimmo aprirsi la porta d’ingresso.

“Mammaa! Sono io, è arrivata Anna?”
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